Beati voi quando vi perseguiteranno e diranno ogni male contro di voi, a causa del mio nome! Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi.

martedì 3 giugno 2008

LA CHIESA E' LA MIA MADRE ED IO L'AMO CON TUTTO ME STESSO

Non tutti i giorni, ma spesso, Padre Pio si intratteneva con noi sul terrazzino del convento, dopo aver passato tante ore nel confessionale. Era un momento di relax per lui. Parlava della nostra vita del convento, degli avvenimenti del mondo, ma tutto inquadrava alla luce di Dio. “Figliuoli, diceva, siate prudenti e accorti, non abbassate mai la guardia, perché il diavolo è sempre pronto a colpirci. Vedete il muro della clausura ? ( E volgeva lo sguardo al di là del parapetto del terrazzino). Quanti diavoletti stanno lì accovacciati in attesa di entrare nel convento e sbranarci….! Mi raccomando…!” E con accorato paterno sguardo ci abbracciava, come a difenderci dal nemico.
E poi aggiungeva: “ Anche la Chiesa, che è nostra Madre e che io amo con tutto me stesso, deve difendersi da tanti nemici. Preghiamo specialmente per il Papa ! Che lo Spirito Santo lo illumini sempre….!”
Mi è tornato in mente questo episodio, dopo aver letto il commento dell’amico Gianni Tartara al mio post su Padre Pio e Papa Giovanni XXIII, nel quale io esprimevo la mia tristezza nel ricordare i giudizi negativi e ingiusti che questo Papa ha espresso su Padre Pio. “L’hanno informato male…” ha detto l’amico Gianni. Forse ha ascoltato soltanto il suo segretario Mons. Capovilla, che gli ha riferito di avvenimenti della Diocesi di Padova, dove il Vescovo Bortignon, peraltro cappuccino, aveva proibito ai suoi preti di recarsi a S.Giovanni Rotondo da Padre Pio, perché temeva che questi con i fedeli portassero offerte per la costruzione dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, mentre egli stava costruendo il seminario diocesano e faceva fatica a reperire finanziamenti.
E stato tutto un imbroglio diabolico, causato e aggravato anche dalle dichiarazioni infamanti e offensive di un P.Gemelli, che ha bollato Padre Pio come uno psicopatico, solo perché i Superiori gli avevano negato il permesso di controllare le stimmate di Padre Pio, essendo privo del permesso del Vaticano. Una grave offesa a lui Medico, Scienziato e ....francescano…!
Altri Papi però hanno amato Padre Pio: Giovanni Paolo II è venuto a S.Giovanni, prima come Cardinale di Cracovia e poi come Papa; Paolo VI quando era Arcivescovo di Milano, scrivendo nel libro degli ospiti parole straordinarie di affetto e devozione verso Padre Pio; il Cardinal Lercaro, che inaugurò la “Casa Sollievo della Sofferenza”; e poi, tanti Vescovi e Sacerdoti.

L’UMILE POPOLO DI DIO, MA ANCHE TANTI ARTISTI: SCULTORI, PITTORI, ATTORI, CANTANTI…

Piangemmo di commozione nell’orto del convento, dove i Superiori avevano permesso a Beniamino Gigli, il grande tenore ammirato e ascoltato in tutto il mondo, di avvicinarsi a Padre Pio. “Cantaci qualcosa..” abbiamo chiesto noi e anche Padre Pio. E lui, il grande tenore che calcava le scene di teatri famosi, all’aria aperta, nell’orto del convento, ha cantato “Mamma, son tanto felice….”
Anche Padre Pio piangeva e…gli angeli sorridevano e cantavano anche loro in cielo.
Tito Schipa, baritono famoso dalla voce vellutata e profonda, ha cantato con noi nel coro della chiesina del convento le Litanie della Madonna. Moderava la sua voce per non annullare la nostra vocina, mentre Padre Pio alzava il Santissimo e ci benediva tutti.
Carlo Campanili, attore del teatro e del cinema, amato da tanti, era figlio spirituale di Padre Pio. Appena gli impegni glielo permettevano, veniva a trovare il suo Padre spirituale. Ascoltava la Messa la mattina presto, pregava lungamente in chiesa, poi, se aveva un po’ di tempo, passava nella mia cella e io gli preparava un caffettino con la mia macchinetta. Venivano anche altri confratelli. Campanini ci deliziava con i suoi racconti. La sera partecipava alla recita del rosario in chiesa con i frati e il popolo, si inginocchiava davanti alla balaustra del presbiterio per essere il più possibile vicino all’altare mentre Padre Pio impartiva la benedizione col Santissimo. Alla fine si cantava una canzoncina alla Madonna. Quella sera il coro iniziò “ Andrò a vederla un dì….” E poi il ritornello “al ciel, al ciel, al ciel…” con una melodia che ascendeva verso i toni alti. Carlo Campanini con la sua voce fra il tenore e il baritono dominava tutta l’assemblea. Padre Pio ascoltava e cantava. Al terzo “al ciel..” la voce di Campanini s’incrinò e non riuscì a darci tutta la forza che voleva. Padre Pio lo guardò con affetto. In sacrestia gli dice: “Eh, Carletto, come è difficile salire fino al cielo…!” E lui: “Padre, se mi aiuti, ci provo…!”




Celebro la S.Messa con lui.
Che momenti….!



UN “MONUMENTO ALLA CARITA’”: LA CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA

Voluta da Padre Pio per venire incontro a tanti poveri malati e sofferenti di S.Giovanni Rotondo e del Gargano, lontani molti chilometri dal più vicino ospedale, che si trovava a Foggia. Per poter portare a termine la costruzione di questo luogo di cura, Padre Pio fu dispensato dal voto di povertà. Passarono per le sue mani miliardi di lire, ma lui non conosceva il denaro. Un giorno un grosso industriale di Milano gli mise in mano un assegno di alcuni milioni di lire, per ringraziarlo delle preghiere fatte per la guarigione della moglie. Nella cella Padre Pio ci mostrò quell’assegno e ci chiese; “Figliuoli, che cos’è questo pezzo di carta…?” Per lui il denaro era “stercora diaboli”, però lo usava per aiutare gli ammalati.
Qualche anno prima della sua morte, Padre Pio chiamò il Superiore e gli disse: “Padre, io ho fatto voto di povertà e voglio morire povero. Dono alla Santa Sede questa opera voluta da Dio”.
Nonostante le diffidenze, le indagini, le limitazioni e tutto il resto, lui amava la Chiesa…..

NON STA QUI’ LA PERFETTA LETIZIA ?